Durante l’incontro con la squadra femminile di rugby della Nuova Zelanda, le Black Ferns, Carlo III rompe il protocollo reale.
Un gesto inaspettato ha sorpreso il pubblico durante un incontro tra Carlo III e la nazionale femminile di rugby della Nuova Zelanda, le Black Ferns. Nonostante la rigida etichetta reale britannica, che prevede pochissimi contatti fisici con i membri della famiglia reale, Carlo III ha deciso di infrangere il protocollo e concedersi un abbraccio di gruppo con le giocatrici.
Carlo III rompe il protocollo con le Black Ferns
L’evento si è svolto a Buckingham Palace durante la visita delle Black Ferns, in occasione di un match contro le Red Roses, la nazionale inglese di rugby femminile, a Twickenham. Dopo i convenevoli di rito, come la consegna di una maglia autografata e l’esecuzione di un tradizionale canto maori, una delle atlete, Ayesha Leti-I’iga, ha fatto una richiesta insolita: “Re Carlo, possiamo darle un abbraccio?”. Il sovrano, con disinvoltura, ha risposto sorridendo: “Perché no?”. Questo semplice gesto di affetto ha rotto ogni formalità e regalato un momento di pura gioia.
Un abbraccio che rompe le regole
La scena, catturata dalle telecamere e subito diventata virale sui social media, ha sorpreso molti, vista la severità delle norme che circondano i membri della famiglia reale. Tradizionalmente, i reali britannici non si lasciano toccare, salvo rare eccezioni come una stretta di mano formale. L’abbraccio concesso da Carlo III rappresenta una rottura significativa di questo protocollo, dimostrando come il Re sia più flessibile e aperto a interazioni più informali rispetto ai suoi predecessori.
La reazione del Re è stata altrettanto leggera e divertente. Dopo l’abbraccio, ha scherzato dicendo: “È stato come essere schiacciato in una mischia”. Questo commento ha sottolineato l’entusiasmo e la fisicità dell’abbraccio, un’esperienza che probabilmente Carlo non viveva da tempo. Questo gesto spontaneo ha mostrato un lato più umano del monarca, che si è lasciato andare al calore e all’energia delle giocatrici di rugby.
L’episodio ha anche rinnovato il dibattito su quanto i reali dovrebbero mantenere una distanza dai loro sudditi o, al contrario, abbracciare uno stile più moderno e accessibile. Con gesti come questo, Carlo III sembra voler mostrare un’apertura verso una monarchia più contemporanea, pronta a scendere dai troni dorati e ad avvicinarsi alla gente comune e alle tradizioni sportive del Commonwealth.